Bilancio partecipativo nei Comuni in Italia: che cos’è e come funziona?
Il bilancio partecipativo è un canale importante che premette ai cittadini di partecipare alle politiche pubbliche locali e alla governance locale. Attraverso il bilancio partecipativo i cittadini possono esprimere la propria opinione sul bilancio preventivo, ovvero sui piani di spesa ed investimenti programmati dall’Amministrazione.
Come funziona solitamente il bilancio partecipativo? Quanti sono i Comuni in Italia che lo prevedono? Quali sono le principali tappe organizzative?
Che cos’è davvero il bilancio partecipativo?
Il bilancio partecipativo è una forma pratica di democrazia partecipativa e diretta. Attraverso questo strumento i Comuni possono raggiungere diversi obiettivi:
- supportare la stesura e l’applicazione del bilancio preventivo;
- offrire informazioni ai cittadini su quanto svolto dall’ente;
- ascoltare in modo diretto le necessità dei cittadini e le loro problematiche;
- supportare la partecipazione dei cittadini alla vita dell’ente e avvicinarli all’Amministrazione.
Il bilancio partecipativo è un importante ponte di comunicazione fra i cittadini e l’ente che lo organizza.
Diffusione del bilancio partecipativo in Italia
Questa forma di democrazia diretta si è diffusa in Europa dopo la prima edizione del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre nel 2001. Il modello latinoamericano è stato sperimentato da diversi enti comunali in Italia. I Comuni infatti, avendo una certa libertà, hanno potuto inserire il bilancio partecipativo nel proprio statuto, avvicinandosi in questo modo ai cittadini.
I Comuni italiani che adottano il bilancio partecipativo attivamente in Italia sono 35. In aggiunta vi sono 2 Province che hanno adottato il bilancio partecipativo: Reggio Calabria e Cagliari.
Bilancio partecipativo: come funziona e come organizzarlo?
Non vi sono regole precise per organizzare il bilancio partecipativo. Ogni ente gestisce autonomamente l’organizzazione a seconda degli obiettivi che vuole raggiungere e del gruppo di persone a cui è rivolto. Si può scegliere di coinvolgere tutti i cittadini oppure solamente un gruppo. Di solito l’organizzazione prevede 4 fasi:
1. Progettazione del bilancio partecipativo: si scelgono obiettivi, i sogetti da coinvolgere e gli strumenti attraverso cui consentire la partecipazione. Uno strumento utile è quello della partecipazione online che consente agli interessati di partecipare attraverso internet in modo sicuro.
2. Comunicazione: si scelgono le strategie comunicative per coinvolgere i cittadini ed informarli. Il sito web e gli strumenti digitali sono necessari per ampliare il bacino d’utenza.
3. Svolgimento: si mettono in atto gli strumenti e le strategia prestabilite e si continua la campagna di promozione del bilancio partecipativo.
4. Valutazione: si raccolgono i risultati del bilancio e si comunicano ai cittadini.
I cittadini coinvolti nel bilancio partecipativo ricevono, ad esempio dal Comune, una lettera o un avviso in cui viene spiegato come partecipare al bilancio. Spesso vengono organizzati dei seggi presso luoghi pubblici (biblioteche, scuole). In altri casi, come attraverso il sistema di POLYAS, i cittadini ricevono dei dati di accesso per accedere alla votazione sicura online e possono esprimere il proprio parere online.